Poichè cammino dritto mi viene di pensare e pensare. La cosa difficile resta poi mettere tutto insieme e raccontarla, come ora sto cercando di fare, a chi ha voglia di sentire. Capita spesso che camminando e pensando, ma soprattutto ascoltando musica, non ho il modo di trascrivere un concetto o un'immagine che poi m'aiuterà nella stesura successiva, quindi il mio lavoro di scrittura è dettato dalla memoria, aimè sempre lei!
Ricordo che ieri o tre giorni fa, passando dalla stazione dei treni vicino la questura, m'è venuto in mente il consiglio datomi da un caro amico. Stavo andando al lavoro e ascoltavo i Sonic Youth e c'era 'sto consiglio che si sincronizzava con la musica che ascoltavo, era ripetuto come gli accordi delle chitarre soniche. Come capita spesso a chi possiede una mente incapace di fermarsi, le cose attorno entrano prepotenti nei pensieri caricandoli di valore e significato oppure dandone altri, di significati e valori, arricchendoli di nuove sfumature. Fu così che un barbone e un poliziotto, piazzati davanti l'entrata della stazione a litigare, diedero uno slancio diverso e tracotante ai miei pensieri. L'agente in divisa urlava al barbone, in divisa, di allontanarsi dall'entrata chè sporcava il pavimento e costringeva i passanti a fare il giro lungo per uscire. Il barbone non capiva quello che gli stavano dicendo e seguitava a ridere e starsene coricato per terra e...
Adesso ho sonno.
Vado a coricarmi.
10.10.09
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e l'agente continua a d' urlare, urla, impreca ma niente il barbone non si smuove. Lui ride, ride, mi guarda o forse no, poi si alza, sempre ridendo, e sale sull'autobus davanti a lui. Lo seguo con lo sguardo,mi sembra di vedere ancora la smorfia fatta da quella bocca sdentata, credo perfino di sentire la sua grossa risata, rido, torno a casa e allo specchio vedo la mia faccia ebete sorridere ma il motivo non lo ricordo più.
RispondiEliminaquesto è davvero un ottimo finale!
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