25.9.09

Ivan lo scemo

Nel libro “Ivan lo scemo” di Tolstoj il personaggio affascina per la sua irriproducibilità d'animo in un qualsiasi uomo, è un personaggio fiabesco quindi fantastico di per sè, ma la caratteristica sociale, data dall'autore, lo differenzia in maniera abissale dal mondo delle favole.
Ivan è un contadino russo senza nessuna velleità e, a differenza dei fratelli, non vuole diventare guerriero tanto meno commerciante. Non ha sogni di gloria nè la bramosia di possedere ingenti somme di denaro e potere, sa solo lavorare nei campi spezzandosi la schiena ed è sicuro come la sorella che solo chi ha i calli alle mani può sedersi a tavola per mangiare.
Ivan è portatore di una semplicità disarmante difficile da trovare negli uomini, quando il diavolo cerca di tentarlo per farlo perdere lui se ne infischia senza peraltro riconoscerlo. Questa sua prerogativa alla semplicità o alla scemenza, come la definisce Tolstoj per sfuggire al censore, fa di Ivan un uomo Utopia nel senso che dal greco se ne ricava di non luogo. Se poi allarghiamo l'immagine di luogo anche ad un uomo, si può intendere che Ivan è un non uomo.
La scelta del nome del blog viene da questa tensione verso il non uomo, verso l'utopia dell'uomo semplice, magari scemo, che rinuncia alle velleità per dar retta alla realtà.
Questo è seguendo Ivan.
Buona lettura.

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